Buon solstizio d’estate!

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Henryk Hector Siemiradzki – Vigilia di Ivan Kupala (1892) – Olio su tela – Lviv National Gallery

Uno degli obiettivi di Perelun è quello di trasmettere l’esigenza di riallacciare il legame con la terra, con le sue leggi, i suoi cicli, la sua antica vita. Nell’esistenza dell’uomo contemporaneo non c’è spazio per la consapevolezza della casa che ci ospita: così la frutta è quella che insacchettiamo in supermercato, il miele nasce in barattolo, la carne è già piacevolmente tagliata in pezzi tra cui è difficile riconoscere l’animale ucciso per ottenerla, l’inverno è la stagione della neve in cui fa davvero troppo freddo, l’estate è la stagione del mare, in cui fa davvero troppo caldo. Primavera ed autunno vanno bene, se non piove troppo, se il vento è sufficientemente quieto, se c’è abbastanza sole e se il foliage è sufficientemente coreografico.

Tutto ciò che contribuisce alla nostra sopravvivenza passa nel reame dello scontato, per lasciare posto a bisogni sempre più elaborati, prontamente soddisfatti dal consumo: quindi paradossalmente pagheremo migliaia di euro per trascorrere una settimana in un albergo all’interno del Parco Naturale del Paneveggio [1], ma non muoveremo un dito per salvaguardare il tiglio che staziona nel giardino condominiale da 40 anni perché “fa sporco”. Firmeremo una petizione per difendere il petauro dello zucchero, ma acclameremo le campagne di abbattimento delle nutrie perché “distruggono gli argini”; compreremo miele biologico perché ora le api stanno simpatiche a tutti, ma useremo lo spray contro i ragni in casa poiché “tessono troppe ragnatele”.

Ringraziando i testi sacri dei monoteismi ed il buon vecchio positivismo, noi uomini ci siamo posti al centro della vita della terra: la “grande tovaglia” [2] su cui ogni sorta di essere senziente e vivente è adagiato è a nostra disposizione e ne possiamo fare ciò che vogliamo, da bravi dominatori della piramide evolutiva, sulla cui punta ci siamo calati grazie alle potenti gru della tecnica. Possiamo mangiare tutto, usare tutto, guardare tutto, camminare su tutto, conoscere tutto ed apportare le modifiche che riterremo più opportune, come caldeggiare la costruzione una bella area commerciale al posto di una distesa di campi davanti ad un castello cinquecentesco.

E invece no. Continuiamo ad illuderci che qualcuno dal cielo o da chissà dove ci abbia regalato un pianeta, mentre non siamo che ospiti e della specie più molesta, capaci di inorridire davanti allo scioglimento del ghiacciaio Okjökull [3] ed altrettanto ferrati nel consumare almeno 3 avocado a settimana, che avranno viaggiato più di quanto farò io in una vita intera, su navi che magari si guasteranno e diluiranno un po’ del loro combustibile in oceano, come è successo solo venti giorni fa in Sri Lanka [4].

Alcuni movimenti, purtroppo ancora eccessivamente inconsapevoli, modaioli e politicamente pilotati, suggeriscono che stiamo distruggendo l’unica casa che abbiamo mai avuto e con molta probabilità avremo mai. Perché sì, si può anche lasciarsi suggestionare dalle stazioni orbitanti a là Elysium [5], come si può esultare per le foto di Perseverance [6] sull’ospitalissimo Marte, o sperare che gli Ufo, ora Uap (Acronimo per Unidentified Aerial Phenomenon), vengano da un posto in cui potremo andare anche noi, ammesso che ci vogliano come vicini, se questa china discendente dovesse continuare a piegarsi verso il disastro, ma la verità è una sola: stiamo giocando con un all in l’unica residenza che abitiamo da 200.000 anni.

E indovinate un po’? Non siamo il banco. E le jeux sont fait, rien ne va plus.

Ma allora perché ho scelto quel titolo bene augurante ed ingannevole, se era mia intenzione scrivere una filippica catastrofista sul parassita Sapiens Ma-anche-no e sul suo potere devastante?

In realtà vorrei invitarvi a cogliere occasioni come quelle del solstizio d’estate, e più in generale di tutte le festività di passaggio tipiche del calendario pagano e contadino, per fare un passo indietro e riprendere il proprio posto tra gli esseri senzienti, nel rispetto di ciò che è infinitamente più vecchio e più grande di noi. E non parlo di intrecciare corone di spighe e fiori, o peggio comprarne di finte all’Ikea, nè di intagliare zucche e vestirsi da killer di Scream, non mi riferisco allo stuolo di regali sotto l’albero illuminato da 45 metri di led in tinta con le palline oro rosa, né all’uovo che chiamiamo di Pasqua, in uno degli accostamenti più assurdi della cultura occidentale.

Alludo alla comprensione di queste tappe dell’anno, che è un ciclo magico di eterno ritorno di vita e riposo e rinnovamento e morte e trasformazione. Siamo su una quasi sfera di circa 4,3 miliardi di anni che ruota su se stessa, ruotando attorno ad un astro di 4, 57 miliardi di anni, che scalda quel poco e quel tanto che basta a far asciugare la nostra pelle dal mare di luglio. Capita che il nostro emisfero sia più irraggiato e quindi accada l’estate, mentre l’emisfero australe vive il suo inverno, capita che le notti sian più corte, che l’aria sia calda, che nel cielo la Lira, il Cigno e l’Aquila ci offrano lo spettacolo del triangolo estivo.

D’estate il grano diviene biondo e deve essere raccolto, i frutti maturano succosi e gli insetti e gli uccelli festosi se ne cibano per poter sfamare i propri piccoli ancora nei nidi, le erbe aromatiche al sole sprigionano gli olii essenziali e danno il meglio della vegetazione, i tigli soffiano via il segreto di un seme sulle loro ali vorticanti, i fiori inebriano gli impollinatori ed incantano gli occhi di chi si ferma a guardare i pochi spazi incontaminati dall’antropocene [7]. E’ il regno della luce, in cui la terra si scalda e a volte boccheggia, poi salvata dai temporali fragorosi, gioia di lombrichi e limacce e bambini.

Nella festa del sole che vince sulle tenebre si raccolgono le energie della vita palpitante negli antichi riti, come quello dell’acqua di San Giovanni, ennesima antichissima usanza stregonesca su cui la Chiesa Cattolica ha deciso di apporre il suo decontestualizzato sigillo (si associa un rito di benessere e fertilità tipicamente femminile a San Giovanni Battista, uomo fatto decapitare nella leggenda da Salomè per aver rifiutato le sue avances). Scegliere le erbe selvatiche donate dalla terra in questo periodo, con le loro proprietà medicamentose: Iperico, Ruta, Verbena, Vischio, Lavanda, Timo, Finocchio, Piantaggine e Artemisia; raccoglierle con parca attenzione durante la notte rugiadosa del 23 giugno, farle infondere in acqua fresca e spargerle sul cuscino su cui si dormirà. Svegliarsi e lavarsi il viso con questo infuso profumato.

Cosa vuol dire? Che senso ha portare avanti queste tradizioni nel 2021? Cosa rappresentano queste ingenue credenze campagnole? Celebrare l’estate riconoscendo il suo volto, le sue piante, i suoi piccoli avvenimenti, dedicare tempo e cura alla ritualità rappresenta il riconoscimento del valore che questo momento dell’anno ha per lo scorrere delle cose. Bagnarsi il viso con acqua profumata d’estate è un vero battesimo naturale col quale tornare a sentirsi parte del tutto, ridimensionando il nostro agire e la nostra valutazione piramidale sulla vita.

Festeggiare le tappe della danza della terra può aiutarci a ritrovare il nostro posto nel mondo sia interiormente che nel rapporto con la realtà.

Ecco perché….buon solstizio d’estate a tutti!

Note

[1] Parco Naturale che si stende sotto le meravigliose Pale di San Martino in provincia di Trento

[2] Immagine tratta dagli Atti degli Apostoli 10,1-11,18 in cui a Pietro viene svelato di avere pieno potere su tutti gli esseri senzienti e di potersene liberamente cibare: “11 Vide il cielo aperto e un oggetto che discendeva come una tovaglia grande, calata a terra per i quattro capi. 12 In essa c’era ogni sorta di quadrupedi e rettili della terra e uccelli del cielo. 13 Allora risuonò una voce che gli diceva: «Alzati, Pietro, uccidi e mangia!». 14 Ma Pietro rispose: «No davvero, Signore, poiché io non ho mai mangiato nulla di profano e di immondo». 15 E la voce di nuovo a lui: «Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo più profano».

[3] Ghiacciaio Islandese ormai sciolto per cui si è svolto un funerale nel 2019 https://it.sputniknews.com/20190817/islanda-funerale-per-la-scomparsa-del-ghiacciaio-okjokull-7992153.html

[4] L’incidente avvenuto il 1 giugno è il più grave disastro ambientale che ha colpito lo Sri Lanka. https://www.wired.it/attualita/ambiente/2021/06/04/sri-lanka-disastro-nave-affondata/ La preoccupazione del governo è stata tutta dedicata alla pesca e non alla moria devastante dell’ambiente marino prospicente la capitale Colombo.

[5] Film di fantascienza del 2013 scritto e diretto da Neill Blomkamp con Matt Damon e Jodie Foster, che presenta un futuro distopico in cui la classe più abbiente sfrutta la possibilità di ritirarsi dalla terra ormai distrutta per trascorrere la vita su una stazione orbitante dotata di tutti i comfort, mentre le masse si contendono le ultime risorse tra guerre civili ed epidemie.

[6] https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2021/06/15/il-rover-perseverance-inizia-a-cercare-tracce-di-vita-su-marte-_7a600823-eb64-40f2-9d6c-eec29ff0c4c7.html

[7] Dall’Enciclopedia Treccani: “L’epoca geologica attuale, in cui l’ambiente terrestre, nell’insieme delle sue caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, viene fortemente condizionato su scala sia locale sia globale dagli effetti dell’azione umana, con particolare riferimento all’aumento delle concentrazioni di CO2 e CH4 nell’atmosfera.” https://www.treccani.it/vocabolario/antropocene_(Neologismi)

Amelia Mastrodonato

Amelia Mastrodonato nasce nel 1987 in Puglia, di cui si porta dentro la terra ed il mare. Ha sempre adorato la musica, tanto da esserne dipendente e presso l'Università degli Studi di Padova si è innamorata anche della filosofia ed ha deciso di coniugare le due passioni, diventando filosofa della musica. Quando ha scoperto l'esistenza di persone che si prendono cura degli altri con all'arte del suono, ha subito intrapreso gli studi in musicoterapia. Insegna follemente propedeutica musicale ai bimbi. Segue il percorso quadriennale per il Diploma in Canto moderno presso l'Accademia Lizard, disegna, segue l'orto, è patita di disegno, pittura e fotografia, si diletta in lavori di sartoria, muratura, falegnameria e carpenteria pesante. E' accumulatrice seriale di libri e vinili.

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